top of page
Ethereum: la più grande ICO della storia
40.png

Vitalik Buterin nel Luglio 2014 lancia l’ICO più grande e di maggiore successo mai avvenuta, con una raccolta di 18,4 milioni di dollari per la realizzazione del suo ambizioso progetto: Ethereum. 
 
L’ICO di Ethereum rappresenta ancora oggi un modello di raccolta fondi innovativo, che ha ispirato numerosi progetti e imprenditori.

Nonostante Vitalik sia un gran sostenitore di Bitcoin, Ethereum nasce proprio dall’idea che il Digital Gold abbia delle limitazioni. Per questo, a soli 19 anni, inizia a comporre un’ideale mondo decentralizzato: la visione era quella di un mondo nel quale ogni tipo di processo burocratico, amministrativo o finanziario potesse avvenire senza intermediari. 

La ICO storica
La ICO si apre il 20 Luglio e si chiude il 2 Settembre 2014, con una durata complessiva di 42 giorni. L’unico modo per partecipare è pagare in bitcoin.

Il meccanismo di raccolta creato alla base è molto interessante: i primi giorni ogni bitcoin dà la possibilità di ricevere 2.000 Ether, poi decresce progressivamente nei giorni a seguire fino ad arrivare a 1BTC = 1.337 ETH. Con questo sistema l’ICO ottiene la vendita di quasi 60.000.000 token.

Grazie all’ICO, Ethereum riesce a raccogliere 31.529 bitcoin per un valore di 18,4 milioni di dollari. Un aneddoto curioso è che non era stato stabilito alcun tetto minimo o massimo di raccolta, eppure si tratta del sesto progetto con la più alta raccolta fondi di tutti i tempi. In realtà sembra anche che il team di sviluppo della società abbia perso la maggior parte dei suoi ricavi a causa delle fluttuazioni del prezzo di bitcoin.

Definizione
ICO sta per Initial Coin Offering, un’offerta iniziale di vendita al pubblico nel mondo delle criptovalute. Quando un progetto vuole lanciare la propria criptovaluta, può lanciare una ICO per attrarre investitori al proprio ecosistema.

Il concept di Ethereum
Durante la campagna di lancio, Ethereum è venduto come un supercomputer in grado di fare tutto: una blockchain Turing-complete, ovvero un computer decentralizzato che, con tempo e risorse sufficienti, può eseguire qualsiasi applicazione.

Stephan Tual, co-founder, mira ad esempio a un Facebook decentralizzato, mentre Vitalik punta su altri aspetti. Tuttavia i progetti di entrambi verranno sviluppati in parte o sono caduti nel nulla, ma bisogna pur considerare che Ethereum ha da poco compiuto il suo quinto compleanno. La campagna di comunicazione e marketing di Ethereum presenta questa visione in un video, attraendo moltissimi investitori. 

La ICO di Ethereum è un immenso successo dal momento che la filosofia di progettazione del protocollo è controcorrente rispetto a quella delle più note criptovalute. Invece di aumentare il numero di “caratteristiche” dell’ecosistema, proponendo una serie di funzionalità per differenziarsi da Bitcoin, Ethereum semplifica. Si basa su di un linguaggio di programmazione onnipotente e Turing-complete, chiamato Solidity, che può essere usato per costruire letteralmente qualsiasi caratteristica che sia descrivibile matematicamente. Di conseguenza, il suo codice non è particolarmente ampio, ma riserva possibilità che vanno ben oltre la criptovaluta.

Il post-ICO
Il 31 Agosto 2014 il prezzo del token di Ethereum è di $0,31, negli anni a seguire il valore di 1 ETH aumenta fino a raggiungere i 1.400 dollari nel 2017. Ora Ethereum si trova in una posizione stabile in termini di capitalizzazione di mercato e valore (350 $), subito alle spalle di Bitcoin.
Inoltre, per assurdo, nel momento in cui si è svolta la ICO, bitcoin si trovava in una situazione di mercato debole (bear market) ed il valore di bitcoin non era così elevato. Ciò significa che non era un momento favorevole per raccogliere finanziamenti. Nonostante ciò, da quando Ethereum ha cominciato a funzionare si possono contare più di mille ICO che hanno rivoluzionato il settore crypto. 

Non va dimenticato, però, che dietro Ethereum non c’è stata soltanto l’ICO ma anche degli early investor. Il progetto si è realizzato prima di tutto grazie a loro . Ad esempio, Anthony Di Iorio, giovane finanziere di Toronto, si è messo a disposizione affittando la prima sede, una casa a Miami. Oppure, tra tutte le persone da citare, troviamo Gavin Wood, una delle menti tecnologiche dietro ad Ethereum, che ha scritto lo Yellow paper (Paper tecnico) e che ha sviluppato il concetto di virtual machine (EVM).

Nasce la Crypto Valley
La storia di Ethereum post-ICO prosegue con lo spostamento a Zug in Svizzera dove si trova il contesto normativo adatto a quello che il team voleva realizzare: nasce così il concetto di Foundation, che oggi ritroviamo come forma di governance dei principali progetti crypto.

La visione di Vitalik dunque vince su quella degli altri founder: Ethereum diventa una Fondazione no-profit, guidata da un team di sviluppatori e visionari. Zug sarà poi definita Crypto Valley proprio grazie a questa celebre presenza, naturalmente per assonanza alla californiana Silicon Valley.


Nel 2017, le ICO subiscono un’impennata, tanto che l’intero mercato crypto prende la forma di una parabola (crescita più che proporzionale nel tempo). Ad un certo punto la situazione sfugge di mano e praticamente chiunque abbia un grande amore per il guadagno facile può presentare un whitepaper digitale e ricevere entusiasti finanziamenti.

Miliardi di dollari sono stati raccolti per finanziare progetti ICO, di cui purtroppo la stragrande maggioranza si è rivelata una truffa.

Ethereum, il paradiso dei token
L’ICO rappresenta la fortuna di Ethereum non solo perché ne ha permesso il lancio, ma anche perché si tratta del primo caso di applicazione della sua blockchain, che è la più utilizzata per lanciare altre ICO. Grazie al token standard ERC-20 definito dalla Fondazione Ethereum, altri sviluppatori possono emettere le proprie versioni di questo token e raccogliere fondi con una ICO.

In sostanza, il protocollo ERC20 è un modo efficace e riconosciuto per la creazione di nuovi token ed è stato seguito da diversi altri protocolli, sempre sulla piattaforma di Ethereum. 

Dall’inizio del progetto, oltre 200.000 token ERC20 sono stati emessi sulla piattaforma. 


Cos’è Ether?
Ether è una criptovaluta basata su di una blockchain pubblica distribuita, Ethereum. 

Nella blockchain di Ethereum, invece di minare bitcoin, i nodi validatori lavorano per guadagnare Ether, un tipo di valuta che alimenta la rete. Oltre a essere una criptovaluta scambiabile e nativa, Ether è anche usato dagli sviluppatori di applicazioni per pagare le spese di transazione e i servizi sulla rete Ethereum.

Conclusione
In ultimo, una curiosità sul nome di Ethereum: un giorno Vitalik, scorrendo una lista di elementi di fantascienza su Wikipedia, si imbatte nella parola Ethereum. Ne è particolarmente colpito perché contiene a sua volta l’affascinante termine “ether”. Ether significa “etere”, secondo gli antichi l’elemento invisibile presente in ogni parte dell’universo, la parte più pura e luminosa dello spazio, nonché ciò che permette alla luce di viaggiare. Un materiale così effimero e diffuso ispira Buterin, che decide di chiamare così la sua creazione.
 

bottom of page