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  • Leonardo Trincia

Il Botswana non ha quadro normativo per le criptovalute, afferma la Banca Centrale

La Bank of Botswana (BOB) ha affermato che il paese non ha un quadro legale o normativo specifico relativo alle criptovalute. La banca, tuttavia, avverte i residenti che investono in criptovalute che non avranno ricorso legale in caso di perdite finanziarie



Nella sua dichiarazione rilasciata il 10 novembre, la banca centrale inizia riconoscendo che i residenti locali, proprio come le loro controparti in tutto il mondo, sono impegnati nel commercio di criptovalute. Inoltre, il BOB ha anche riconosciuto di aver ricevuto e risposto alle richieste del pubblico e dei media sull'argomento.



Successivamente, la dichiarazione condivide alcune delle osservazioni fatte dalla banca centrale quando ha monitorato gli sviluppi nel crescente commercio di criptovalute.



“Non esiste un quadro legale o normativo specifico relativo o che vieta gli investimenti in asset crittografici, come bitcoin in Botswana. Pertanto, il trading in bitcoin o tecnologie decentralizzate simili, note anche come "criptovalute", è simile all'investimento in qualsiasi altro bene immateriale con rischi connessi, inerenti a tali investimenti, come la completa perdita di valore o il possibile abuso delle tecnologie a danno degli investitori”, ha spiegato il comunicato stampa di BOB.




Mentre il BOB insiste sul fatto che non ci sarà ricorso legale per gli investitori di criptovaluta che perdono denaro a causa di schemi fraudolenti, la banca esorta gli investitori a "intraprendere la dovuta diligenza sulla registrazione e la legalità dell'attività, nonché sulla natura dell'attività commerciale, tra cui il modo di generazione e la fonte dei rendimenti”.


La dichiarazione della banca centrale suggerisce inoltre che l'attività sottostante di alcune delle società impegnate nel trading di criptovalute potrebbe riguardare schemi piramidali e truffe. Pertanto, il BOB ha nuovamente avvertito gli investitori impegnati nel trading di criptovalute che potrebbero "partecipare ad attività criminali". Questo dal punto di vista del BOB significa che questi investitori in criptovalute potrebbero essere "responsabili di azioni penali e/o esposizione a un rischio significativo di perdite finanziarie e patrimoniali".



Nel frattempo, il comunicato rende note anche le opinioni del BOB in merito alla classificazione delle criptovalute come valute. Secondo la banca centrale, questo riferimento alle criptovalute è fuorviante perché queste non presentano le caratteristiche fondamentali fondamentali e complementari del denaro o della valuta come essere una riserva stabile di valore.



Le criptovalute falliscono anche come unità di conto o mezzo di scambio ampiamente accettato, secondo il BOB. Ancora più importante, dal punto di vista del BOB le criptovalute non hanno alcun sostegno da parte dello stato o della banca centrale per quanto riguarda lo stato di corso legale, la trasferibilità, lo scambio o il valore.


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